mercoledì 19 novembre 2008
Giovanni della Casa, Rime, sonetto L.
O Sonno, o della queta , umida, ombrosa
Notte placido figlio ; o de' mortali
Egri conforto , oblìo dolce de' mali
Sì gravi , ond' è la vita aspra e nojosa ;
Soccorri al core omai che langue, e posa
Non ave; e queste membra stanche e frali
Solleva: a me ten vola, o Sonno, e l'ali
Tue brune sovra me distendi e posa.
Ov' è '1 silenzio, che '1 dì fugge e '1 lume?
E i lievi sogni , che con non secure
Vestirla dì seguirti han per costume?
Lasso! che 'nvan te chiamo, e queste oscure
E gelide ombre invan lusingo : o piume
D'asprezza colme! o notti acerbe e dure!
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